Graci

Informazioni sull’azienda

La Sicilia ha una reputazione colorata e misteriosa, una terra di grande diversità e contraddizione. In nessuna categoria questo è rappresentato più perfettamente che nel vino, con i vini inchiostrati e robusti della Sicilia occidentale che contrastano con i vini bianchi ossidati di Marsala, i vini fruttati e maturi di Vittoria nel sud-est, e infine i vini eterei e unici provenienti dal vulcano vivo che incombe su Catania sulla costa orientale. Graci, situato sul versante nord dell’Etna a Passopisciaro, si trova in una zona dove la viticoltura risale a diverse migliaia di anni fa. I loro vigneti si trovano a un’altitudine tra i 600 e i 1.000 metri sul livello del mare. La densità di impianto varia da 6.000 a 10.000 viti per ettaro. Molte delle viti sono ancora su portainnesti originali, non innestati, non essendo mai state colpite dal flagello della fillossera grazie alla natura unica dei suoli vulcanici.

A Graci, il giovane Alberto Aiello Graci rimane fermo nel rispetto delle tradizioni locali così come della natura distinta di ogni annata e coltiva solo varietà tradizionali autoctone dell’Etna: le uve rosse Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, e le uve bianche Carricante e Catarratto. Gli interventi di qualsiasi tipo sono estremamente limitati, sia in vigna che in cantina. Non usano erbicidi per preservare l’equilibrio unico e l’energia vitale del suolo. Non usano barrique, ma solo le grandi botti di legno verticali dette tini e le grandi botti di legno ben utilizzate. Il loro unico obiettivo è quello di riflettere la personalità dei loro vigneti e le sublimi differenze tra ogni singolo raccolto.

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“Lava? Noi siamo fatalisti. Non ci interessa. Per noi è normale”. Foto: Alfonso M. Cevola, New York Times

Per quanto riguarda il vulcano stesso, il signor Graci non ci pensa nemmeno un attimo. “Lava? Siamo fatalisti”, ha detto. “Non ci interessa. È normale per noi.”

Il vigneto è a 1.000 metri di altezza, o circa 3.300 piedi, il limite superiore al quale il Nerello può maturare. Intervallati da ulivi e meli, ci sono uccelli, api e insetti che riempiono l’aria di cinguettii e ronzii operosi.

“Questo è un posto dove è possibile avere un equilibrio tra eleganza e rusticità”, dice il signor Graci. “Questa sensazione è difficile da trovare altrove.”

Leggi l’articolo completo: Etna Fumes and Spews, but the Winemaking Goes On (NYT, luglio 2016)

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