Chi se ne frega? L’eredità perduta di Archie Cochrane | Medical Humanities

Abstract

Negli ultimi 20 anni, il movimento della medicina basata sull’evidenza (EBM) ha cercato di sviluppare approcci standardizzati al trattamento dei pazienti attingendo ai risultati della ricerca da studi randomizzati controllati (RCT). La Cochrane Collaboration e il suo eponimo, Archie Cochrane, sono diventati i simboli di questo sviluppo, e il libro di Cochrane Effectiveness and Efficiency del 1972 è spesso indicato come il primo abbozzo di quello che sarebbe diventato l’EBM. In questo articolo, sosteniamo che questa costruzione delle radici storiche dell’EBM è basata su una lettura selettiva del testo di Cochrane. Attraverso una lettura ravvicinata di questo testo, mostriamo che l’obiettivo principale della moderna EBM, cioè garantire decisioni cliniche basate su prove tratte dagli RCT, non fa parte del progetto originale di Cochrane. Egli aveva ambizioni più modeste su ciò che gli RCT possono realizzare, e, cosa più importante, era più interessato alla cura e all’uguaglianza di quanto lo siano i suoi seguaci nel movimento EBM. Cerchiamo di ricostruire un po’ dell’eredità perduta di Cochrane e di articolare alcuni degli importanti silenzi in Effectiveness and Efficiency. Da questi indizi potrebbe essere possibile, sosteniamo, rimodellare l’EBM in un modo più ampio, più pluralistico, più democratico e meno autoritario.

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