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Sulla Cometa Halley

Comet Halley sull’Arazzo di Bayeux

Halley è importante perché fu la prima cometa periodica ad essere riconosciuta. Ancora oggi è l’unica cometa luminosa la cui orbita è ben nota. Tuttavia, si differenzia dalla maggior parte delle comete periodiche per un percorso molto più lungo e tranquillo intorno al Sole. La cometa viaggia in direzione opposta (retrograda) rispetto ai pianeti lungo un’enorme orbita ellittica che la porta oltre l’orbita di Nettuno. Un circuito del Sole richiede 76 anni per essere completato.

È così luminosa che è stata vista e registrata per migliaia di anni – almeno dal 240 a.C. Per esempio, l’apparizione del 1066 è mostrata nel famoso Arazzo di Bayeux che registra l’invasione normanna dell’Inghilterra, mentre il ritorno del 1301 ha ispirato l’artista fiorentino Giotto di Bondone ad includerla nel suo dipinto dei Re Magi che visitano Gesù bambino.

La Cometa di Halley vista dalla Terra

La Cometa di Halley è stata visibile l’ultima volta nel 1986. La navicella dell’ESA Giotto faceva parte di un’armata internazionale di veicoli spaziali inviati per studiare la cometa in quel periodo. Giotto ha ottenuto foto ravvicinate del nucleo di Halley, che contrariamente alle aspettative è stato scoperto essere molto scuro – più scuro del carbone, infatti, rendendolo uno degli oggetti più scuri del sistema solare. Il nucleo di Halley, che misura circa 16 x 8 x 8 km, ha una bassa densità, indicando che probabilmente è poroso. In sintesi, Halley è una grande cometa attiva con un’orbita ben definita e regolare. Questo la contraddistingue come piuttosto insolita tra le comete. Halley sarà visibile quando si avvicinerà al Sole nel 2061.

Edmond Halley
(biblioteca RAS, Londra)

A differenza di molte comete, 1P/Halley non prende il nome dalla persona che l’ha scoperta. Invece, è chiamata così in onore dell’astronomo inglese del XVII secolo Edmond Halley (1656-1742). Usando la teoria della gravitazione appena pubblicata da Isaac Newton, Halley calcolò le orbite di diverse comete e fece il rivoluzionario suggerimento che la cometa luminosa vista nel 1682 fosse lo stesso oggetto precedentemente registrato nel 1531 e nel 1607. La sua teoria si dimostrò corretta quando, come aveva previsto, la cometa tornò ancora una volta nel 1758.

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