Emma Stone ha un’incredibile metafora che la aiuta a gestire l’ansia

Emma Stone sta avendo un 2016 piuttosto stellare. Il suo nuovo film, La La Land, è ipnotizzantemente meraviglioso, e le voci che circolano dicono che lei è il principale concorrente per la migliore attrice ai prossimi Oscar. Mentre la Stone può apparire come una persona super spensierata, ha recentemente rivelato in una nuova storia di copertina che in realtà ha lottato con l’ansia. L’attrice ha detto a Rolling Stone che la sua ansia era piuttosto debilitante da bambina. Aveva l’abitudine di sperimentare gravi attacchi di panico in cui il suo cervello avrebbe zoomato “30 passi avanti verso lo scenario peggiore”. Ha detto alla rivista esattamente come ci si poteva sentire:

“Quando avevo circa sette anni, ero convinta che la casa stesse bruciando. Potevo sentirlo. Non un’allucinazione, solo una stretta al petto, la sensazione di non poter respirare, come se il mondo stesse per finire. Ci sono stati alcuni flash come quello, ma la mia ansia era costante. Avrei chiesto cento volte a mia madre come sarebbe andata la giornata. A che ora mi avrebbe accompagnato? Dove sarebbe stata? Cosa sarebbe successo a pranzo? Avevo la nausea. Ad un certo punto, non potevo più andare a casa degli amici, riuscivo a malapena ad uscire dalla porta di scuola.”

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Stone è tutt’altro che sola a provare ansia. I disturbi d’ansia sono la malattia mentale più comune negli Stati Uniti, e almeno 40 milioni di adulti dai 18 anni in su sono affetti da un disturbo d’ansia, secondo l’Anxiety and Depression Association of America. I disturbi d’ansia colpiscono anche un bambino su otto. La buona notizia: I disturbi d’ansia sono altamente trattabili sia per i bambini che per gli adulti con l’aiuto di cure professionali. Stone dice che i suoi genitori hanno fatto in modo che vedesse un terapeuta, il che l’ha aiutata molto. Come parte del suo trattamento, Stone ha creato un libro sulla sua ansia che ha ancora oggi. Il libro contiene una potente metafora che lei non ha mai dimenticato:

“Ho scritto questo libro chiamato, ‘I Am Bigger Than My Anxiety’ che ho ancora,” Stone ha detto a Rolling Stone. “Ho disegnato un piccolo mostro verde sulla mia spalla che mi parla all’orecchio e mi dice tutte queste cose che non sono vere. E ogni volta che lo ascolto, diventa più grande. Se lo ascolto abbastanza, mi schiaccia. Ma se giro la testa e continuo a fare quello che sto facendo – lascio che mi parli, ma non gli do il credito di cui ha bisogno – allora si rimpicciolisce e svanisce.”

È una metafora piuttosto grande per aiutare qualcuno ad affrontare l’ansia e riconquistare il proprio potere. Stone, naturalmente, ha imparato che la recitazione aiuta anche lei a “rimpicciolire” il suo mostro d’ansia. “Devi essere presente nell’improvvisazione, e questa è l’antitesi dell’ansia”, ha detto.

Grazie, Emma, per essere stata così aperta sulla tua ansia e su come un terapeuta ti abbia davvero aiutato. Potete leggere l’intervista completa della Stone con Rolling Stone qui.

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