“Repair of Lethal Damage Induced in a Hamster X Amphibian Hybrid Tissue” di Susan Kulp, Ann Page et al.

Abstract

Una linea cellulare ibrida è stata formata fondendo le cellule di due linee cellulari di coltura di tessuti vertebrati stabilite (V79B1 hamster e A84 Xenopus), che erano note per differire sostanzialmente nella resistenza ad alcune lesioni indotte da radiazioni e nel potenziale di riparazione associato. Le relazioni dose-sopravvivenza dei raggi ultravioletti e gamma sono state quindi determinate e analizzate per le tre linee cellulari, principalmente per confrontare la radiosensibilità (Do dose) della linea ibrida con quella di ciascuna linea parentale per ogni radiazione. Ulteriori esperimenti sono stati condotti per determinare la misura in cui le differenze osservate in queste dosi Do potrebbero essere attribuite alle interazioni dei potenziali di riparazione combinati dei genitori nell’ibrido. La linea ibrida ha dimostrato di essere più resistente ai danni letali indotti dalla luce ultravioletta rispetto a entrambe le linee parentali. Gli esperimenti di supporto che coinvolgono trattamenti di irradiazione post ultravioletta con caffeina e luce fotoriattivante hanno suggerito che questa maggiore resistenza è risultata, almeno in parte, dalla complementazione dei potenziali di riparazione combinati V79B1 e A84 delle radiazioni scure. A causa di queste risposte osservate alla luce ultravioletta più le osservazioni che le cellule A84 erano molto più resistenti ai danni da raggi gamma letali e mostravano un livello più alto di riparazione associata a dosi separate rispetto alle cellule V79B1, è stato previsto che la cellula ibrida si sarebbe avvicinata (o forse superata) alle cellule A84 nella resistenza e nella riparazione dei danni da raggi gamma letali. Tuttavia la cinetica dei raggi gamma ha indicato che le cellule ibride differivano poco dalle cellule V79B1 sia nella resistenza che nella riparazione di tali danni. Queste cinetiche hanno anche suggerito che i meccanismi di riparazione dei raggi gamma posseduti dalle due linee parentali differivano significativamente e, quando combinati nell’ibrido, interferivano reciprocamente, risultando in una marcata inibizione del meccanismo di A84.

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