Mosca delle bottiglie blu e verde
Mosca delle bottiglie blu
Le specie di mosca delle bottiglie blu (Calliphora vicina e Calliphora vomitoria) sono mosche grandi (lunghe 10 mm con un’apertura alare di circa 25 mm) con una caratteristica tonalità blu metallica. Le mosche blu si riproducono e sono attratte da animali morti e in decomposizione. Sono molto comuni e associate all’attività umana e caratterizzate dal loro forte ronzio.
Le femmine possono deporre fino a 500 uova su carne in decomposizione e anche su prodotti di carne fresca (rendendola inadatta al consumo umano) o escrementi. Le uova bianche e allungate si schiudono in meno di un giorno e liquefanno il loro substrato tramite l’escrezione di enzimi proteolitici. Scavano in profondità nella loro riserva di cibo. In condizioni favorevoli fanno la muta 3 volte in una settimana. Le larve completamente cresciute migrano a una distanza considerevole dalla loro fonte di cibo originale per impuparsi. Le pupe sono considerevolmente più piccole della larva e sono di colore marrone scuro. La mosca adulta emerge 2 settimane dopo.
Le mosche blu della bottiglia sono importanti per aiutare la decomposizione delle carcasse di animali morti. La loro capacità di cercare prodotti animali causa anche la contaminazione incrociata e la deposizione di uova su prodotti a base di carne negli impianti di trasformazione alimentare. Inoltre queste mosche possono diventare un problema se le carcasse di animali rimangono nascoste (ad esempio giovani uccelli morti nei siti di nidificazione, o come risultato di un programma di controllo dei roditori).
Le mosche verdi delle bottiglie
Le mosche verdi delle bottiglie sono più piccole, e di dimensioni più variabili rispetto alle blu (dimensioni: 10 mm, apertura alare 18 mm), ma appartengono alla stessa famiglia (mosche soffianti). Appartengono al genere Lucillia e sono caratterizzate da una tonalità verde metallico.
Le larve e le pupe sono indistinguibili dalle bottiglie blu. In contrasto con le bottiglie blu, le mosche verdi delle bottiglie sono considerate una specie all’aperto e dipendono dalle temperature esterne più calde (primavera ed estate). Sono considerate meno fastidiose rispetto alle mosche blu bottiglia e sono persino usate in medicina per rimuovere il tessuto necrotico dalle ferite infette per accelerare il processo di guarigione.
Tuttavia questa capacità di invadere i tessuti viventi si è dimostrata problematica anche nelle pecore dove possono schiudersi nel vello sporco e le larve sono poi in grado di invadere i tessuti circostanti (miasi). Questo può anche risultare in una significativa mortalità se lasciato incontrollato.
Metodi di controllo delle mosche soffianti
Piretroidi non residuali possono essere usati per abbattere rapidamente sia la mosca blu che quella verde della bottiglia. Le aree di preparazione del cibo (cucine, mattatoi) spesso richiedono zanzariere in combinazione con insetticidi elettrici. L’invasione di larve di mosca verde delle pecore richiede l’intervento di un veterinario e l’uso di farmaci specifici.
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