Micrognome

Cristalli di Charcot-Leyden

Di tanto in tanto il MicroGnome risponde a domande sul significato dei cristalli di Charcot-Leyden visti in campioni clinici. Il loro nome li fa sembrare un po’ esotici e riporta alla mente vaghi ricordi di articoli in piccolo formato delle lezioni universitarie. Ecco alcune indicazioni utili per il medico occupato.

Descrizione

Denominati da Jean-Martin Charcot (osservato nel 1853) e Ernst Leyden (1872), questi sono cristalli romboidali (esagonali, bipiramidali) di lisofosfolipasi che misurano fino a 50 μm di lunghezza. Sono prodotti dagli eosinofili.

Significato clinico

I cristalli di Charcot-Leyden indicano una risposta degli eosinofili e sono solitamente associati a malattie allergiche o parassitarie. Questi cristalli possono essere visti in preparazioni di feci colorate con tricromia, esaminate per parassiti enterici, in secrezioni respiratorie o più raramente in biopsie di tessuto. Questi cristalli non significano sempre un’infezione da parassiti, e possono essere presenti senza eosinofilia nel sangue.

Le condizioni associate alla formazione di cristalli di Charcot-Leyden includono:

  • infezioni parassitarie gastrointestinali
  • malattie allergiche
  • (raramente) condizioni ematologiche e neoplastiche

Altra lettura (disponibile on-line):

  • infezioni parassitarie gastrointestinali
    • dissenteria anoebica
    • infezioni parassitarie intestinali
  • allergiche & condizioni idiopatiche
    • rinosinusite allergica fungina
    • asma
    • polmonite cronica eosinofila
    • ipereosinofilia idiopatica sindrome
  • associazioni ematologiche & neoplastiche rare
    • leucemia eosinofila
    • carcinoma prostatico
  • meccanismo di formazione dei cristalli
    • lisofosfolipasi degli eosinofili
    • localizzazione negli eosinofili

MicroGnome, 26 febbraio 2011

Leave a Reply