L’Echinoblog

Questa settimana: divertenti antichi misteri etimologici! Dimenticate il vero significato del Natale, Qual è il vero significato della Lanterna di Aristotele?
Sulla base di un recente articolo (Cahiers de Biologie Marine 49: 299-302) di Eleni Voultsiadou e Chariton Chintiroglou dell’Università Aristotele di Salonicco, Grecia abbiamo una nuova prospettiva sulle radici dello speciale apparato mascellare che si trova nei ricci di mare (vedi sotto).
Una bella recensione dei ricci di mare e della Lanterna di Aristotele si trova al Daily Kos.
Quindi. Tutto a posto? Lanterna di Aristotele. check. Mascella di riccio di mare. check. Grande!
Che altro?
La “storia” di questa struttura, naturalmente, invoca il famoso scienziato/filosofo greco Aristotele che ad un certo punto ha apparentemente descritto questa struttura come una “lanterna”.

http://biomesblog.typepad.com/photos/uncategorized/aristotleslantern_1.jpg

Al valore nominale questo sembra abbastanza ragionevole e abbastanza storici hanno apparentemente verificato la storia nel corso degli anni…. (o lo hanno fatto?)

Ma se Aristotele NON intendesse, infatti, che la MOSCA fosse la “lanterna”????
E se la Lanterna di Aristotele si riferisse REALMENTE a tutto il corpo (cioè, la prova)? E quello che ci è stato insegnato per tutto il tempo fosse in realtà sbagliato (o errato)?

A quanto pare c’erano state alcune ambiguità storiche con la traduzione originale. Dall’originale Storia degli animali di Aristotele in quanto tale (il grassetto è mio):

Per quanto riguarda il suo inizio e la sua fine la bocca (o il corpo) del riccio è continua, anche se per quanto riguarda il suo aspetto superficiale non è continua, ma simile a una lanterna che non ha una pelle circostante.

Questa piccola sezione è apparentemente problematica per diverse ragioni:

  • non è chiaro se il testo si riferisce allo stoma, cioè all’apparato mascellare o al soma, cioè al corpo (quindi attirando l’attenzione sulla bocca rispetto al corpo)
  • la frase “pelle circostante” e la menzione della continuità.

Anche se diversi studiosi hanno da allora intrapreso uno studio storico delle radici etimologiche della Lanterna di Aristotele (la maggior parte dei quali sembra essere felice con la “lanterna” come traduzione), nessuna prova archeologica effettiva era stata effettivamente portata sulla questione.

(Un’antica “lampada” p.s. per gli studenti di paleontologia? ecco da dove viene la frase “guscio di lampada” per brachiopode!)

Gli studiosi di Voultsiadou & Chintiroglou hanno scoperto che le antiche lampade greche (circa dal 5° al 9° sec. a.C.) (cioè la fonte di luce, di solito candela o lampada a olio) erano poste all’interno di lanterne, che di solito erano pelli traslucide o ceramica o bronzo perforato, per proteggere la fonte di luce dal vento.

Quindi, una lanterna EFFETTIVA dell’epoca di Aristotele, assomiglia a questa (ricorda che la lampada o la fonte di luce va all’interno):

(Una lanterna Vergina dalla tomba del re Filippo II, datata al IV secolo a.C. nella Grecia settentrionale)

Ora, confronta e contrasta con la versione MODERNA di una lanterna! (con una “lampada” all’interno)

(Vorrei scherzare su questo – ma non è fantastico?)

Proseguono a delineare come tutte le ulteriori incongruenze del passaggio originale possano essere spiegate sulla base dell’assunzione che Aristotele stesse paragonando la prova del riccio di mare con una lanterna di bronzo, distinguendola da quelle lanterne antiche che erano fatte di pelle o di altro materiale morbido.
Così, essi propongono che il “test del riccio di mare e NON l’apparato mascellare dovrebbe essere chiamato ‘Lanterna di Aristotele’.”

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