HERMES AMORI

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Nome Greco

Ἑρμης

Traslitterazione

Hermês

Latino Ortografia

Hermes

Traduzione

Mercurio

Hermes, nascita di Afrodite, Himeros e Poseidone | Pelike ateniese a figure rosse C4th B.C. | Museo Archeologico di Salonicco
Hermes, nascita di Afrodite, Himeros e Poseidone, pelike ateniese a figure rosse C4° a.C., Museo Archeologico di Salonicco

Hermes era il dio olimpico degli armenti, del commercio, degli araldi, degli atleti e dei ladri.

Questa pagina delinea gli amanti del dio nel mito. La maggior parte di questi, tuttavia, si verifica solo nelle genealogie antiche senza una storia di accompagnamento.I più famosi dei suoi amori includono la ninfa Penelopeia – madre di Pan -, la fanciulla Herse di Atene e Khione (Chione) di Focide. L’unico mito di metamorfosi in questo genere era l’oscuro racconto del suo amore per il giovane Krokos che fu trasformato in un fiore di croco.

(1) AMORI DIVINI (DIO)

APHRODITE La dea dell’amore fu sedotta da Hermes con l’aiuto di Zeus e un sandalo rubato. Gli diede un figlio chiamato Hermaphroditos.

BRIMO Una dea degli inferi (probabilmente Hekate), la cui verginità fu persa da Hermes sulle rive del lago Boibeis in Tessaglia.

DAEIRA Una dea degli inferi che si accoppiò con Hermes e gli diede una figlia (o un figlio) chiamata Eleusis. Potrebbe essere la stessa di Brimo menzionata sopra, nel qual caso il suo nome è probabilmente un titolo per Hekate o Persefone.

PEITO La dea della persuasione che Hermes prese come sua sposa.

PERSEPHONE Gli dei Hermes, Ares, Apollon e Hephaistos corteggiarono tutti Persefone prima del suo matrimonio con Haides. Demetra rifiutò tutti i loro doni e nascose sua figlia lontano dalla compagnia degli dei.

(2) AMORI SEMIDIVINI (NINFE)

KARMENTIS (Carmentis) Una ninfa Naiade dell’Arcadia (Grecia meridionale) amata da Hermes. Gli diede un figlio Euandros, con il quale emigrò nel Lazio (in Italia).

NYMPHE (UNNAMED) Una ninfa della Sicilia (Italia meridionale) che diede a Hermes un figlio chiamato Daphnis.

OKYRRHOE Una ninfa Naiade di Teuthrania (in Asia Minore) che diede a Hermes un figlio chiamato Kaikos.

OREIADES (Oreads) Ninfe delle montagne che si dice si accoppiassero con Hermes negli altipiani, allevando altri loro simili.

PENELOPEIA (Penelope) Ninfa dell’Arcadia (nel sud della Grecia) che partorì ad Ermete il dio Pan (o uno dei Panes chiamato Nomios).

RHENE Ninfa dell’isola di Samotracia (Egeo greco) che partorì un figlio Saon ad Ermete.

SOSE Ninfa dell’Arcadia (Grecia meridionale) e profetessa del dio Hermes. Gli diede un figlio, il pan Agreus.

TANAGRA Ninfa naiade di Argo (Grecia meridionale) per la quale gli dei Ares ed Hermes si sfidarono in un incontro di boxe. Hermes vinse e la portò a Tanagra in Boezia.

(3) AMORI MORTALI (DONNE)

AGLAUROS Principessa di Atene in Attika (Grecia meridionale) che diede ad Hermes un figlio, Keryx.

AKALLE (Acalle) Una principessa di Krete (Egeo greco) amata da Hermes. Gli diede un figlio di nome Kydon.

ALKIDAMEA (Alcidamea) Una principessa di Corinto (Grecia meridionale) che diede a Hermes un figlio di nome Bounos.

ANTIANEIRA Una donna di Alope in Malis (Grecia settentrionale) che diede a Hermes due figli: Ekhion e Eurytos.

APEMOSYNE Principessa di Krete e poi di Rodi (Egeo greco) che fu ingravidata da Hermes. Quando suo fratello scoprì che era incinta di un bambino, la prese a calci fino alla morte.

APTALE Una donna che fu la madre di Eurestos da Hermes.

ERYTHEIA Una principessa di Iberia (Spagna meridionale) che diede a Hermes un figlio Norax.

EUPOLEMIA Principessa della Ftia (Grecia settentrionale) che fu amata da Hermes. Gli diede un figlio Aithalides.

HERSE o KREOUSA (Creusa) Una principessa dell’Attika (Grecia meridionale) che fu amata da Hermes e gli diede un figlio Kephalos.

IPHTHIME Una principessa di Doros in Tessaglia (Grecia settentrionale) che fu amata da Hermes e gli diede tre Satyroi – chiamati Pherespondos, Lykos e Pronomos.

KHIONE o PHILONIS (Chione) Una principessa di Focide (Grecia centrale) che fece l’amore con due dei, Hermes e Apollo, nella stessa notte. Ad Ermete diede un figlio Autolykos.

KHTHONOPHYLE (Chthonophyle) Una regina della Sikyonia (Grecia meridionale) che diede ad Ermete un figlio chiamato Polybos.

KLYTIE (Clytie) Una donna o ninfa di Elis (Grecia meridionale) che fu la madre di Myrtilos da Hermes. Sua madre è anche nominata come Theoboule.

LIBYE (Libia) Una principessa della Libia (in Nord Africa) o di Nauplia nell’Argolide (Grecia meridionale) che diede a Hermes un figlio chiamato Libys.

PENELOPE Regina di Itaca (Grecia centro-occidentale) e moglie di Ulisse. Secondo alcuni, fu la madre di Ermete del dio Pan – altri dicono che una ninfa con lo stesso nome partorì il dio.

FILODAMEIA Una delle cinquanta principesse di Argo (Grecia meridionale) conosciute come le Danaidi. Fu amata da Hermes e gli diede un figlio Pharis.

POLIMELE Donna della Ftiotide (Grecia settentrionale) che diede a Ermete un figlio, Eudoro.

THEOBOULE (Teobulo) Donna di Elis (nella Grecia meridionale) che diede a Ermete un figlio, Myrtilos.

THRONIA Una principessa di Aigyptos (Egitto) che diede a Hermes un figlio, chiamato Arabos.

(4) AMORI MORTALI (UOMINI)

AMFIONE Un re di Tebe in Boezia (Grecia meridionale) che, secondo alcuni, era amato da Hermes.

KROKOS (Crocus) Un giovane dell’Arcadia (Grecia meridionale) che era amato da Hermes. Quando il dio lo uccise accidentalmente giocando al disco, trasformò il ragazzo in un fiore di croco.

PERSEO Un eroe e principe di Argo (Grecia meridionale) che, secondo alcuni, era un amante di Hermes.

CITAZIONI DI LETTERATURA CLASSICA

HERMES AMA : APHRODITE

Afrodite, Hermes e la bilancia dell'amore | Cratere ateniese a calice a figure rosse C4° a.C. | Museo Archeologico Nazionale, Atene
Afrodite, Hermes e la bilancia dell’amore, Cratere ateniese a calice a figure rosse C4° a.C, Museo Archeologico Nazionale, Atene

LOCALE : Aitolia (Grecia centrale) E Amythaonia (Egitto) O Monte Ida, Troia (Anatolia)

I. SEDOTTO IN EGITTO

Pseudo-Hyginus, Astronomica 2. 16 (trans. Grant) (mitografo romano del II sec. d.C.) :
“Mercurio, stimolato dalla bellezza di Venere, si innamorò di lei, e quando lei non gli concesse alcun favore, divenne molto abbattuto, come in disgrazia. Giove lo compatì, e quando Venere si stava bagnando nel fiume Acheloo mandò un’aquila a portare il suo sandalo ad Amitonia degli Egizi e a darlo a Mercurio. Venere, nel cercarlo, venne da lui che l’amava, e così lui, raggiunto il suo desiderio, come ricompensa mise l’aquila in cielo.”

II. IL FIGLIO

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 4. 6. 5 (trans. Oldfather) (storico greco C1° a.C.) :
“Hermaphroditos, come è stato chiamato, che è nato da Hermes e Afrodite e ha ricevuto un nome che è una combinazione di quelli di entrambi i suoi genitori.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 271 (trans. Grant) (mitografo romano C2° d.C.) :
“Giovani che erano più belli . . . Atlantius, figlio di Mercurio e Venere, che è chiamato Hermaphroditus.”

Ovidio, Metamorfosi 4. 288 e segg. (trad. Melville) (epica romana da C1 a.C. a C1 d.C.) :
“A Mercurio, si racconta, e a Citerio nacque un ragazzo che le Naidi nutrirono nelle grotte del Monte Ida; nel suo volto mostrò padre e madre e prese il nome da entrambi. Quando tre volte cinque anni erano passati, il giovane lasciò Ida, la sua casa adottiva, i suoi rifugi di montagna, desideroso di vagare in terre straniere lontane.”

Cicerone, De Natura Deorum 3. 21-23 (trans. Rackham) (retore romano C1° A.C.) :
“Incaricata di formare la schiuma del mare, si dice che divenne la madre da Mercurio del secondo Cupido.”

Per maggiori informazioni su queste divinità vedi APHRODITE e HERMAPHRODITOS

HERMES AMA : DAEIRA – BRIMO

LOCALE: Lago di Boibeis, Tessaglia (Grecia settentrionale) O Eleusi, Attika (Grecia meridionale)

Brimo e Daeira erano forse titoli della dea Hekate che come dea degli Inferi e dei Misteri Eleusini era strettamente associata a Hermes Guida dei morti.

Pausania, Descrizione della Grecia 1. 38. 7 (trans. Jones) (diario di viaggio greco C2 d.C.) :
“L’eroe Eleusis, da cui la città prende il nome, alcuni affermano essere un figlio di Hermes e di Daeira, figlia di Okeanos.”

Propertius, Elegies 2. 29C (trans. Goold) (elegia romana C1 a.C.) :
“Brimo, che secondo la leggenda, presso le acque di Boebeis depose il suo corpo vergine al fianco di Mercurio.”

Per maggiori informazioni su questa dea vedi DAEIRA e HEKATE

HERMES LOVES : PEITO

LOCALE : Non specifico

Nonnus, Dionysiaca 8. 220 ff (trans. Rouse) (epica greca C5° d.C.) :
“Se Ermete quikshoe ha fatto baldoria con te, se ha dimenticato il suo Peitho.”

Nonnus, Dionysiaca 48. 230 ff :
“Il signore Hermes . . . è entrato nel delicato letto di Peitho che porta a compimento le nozze.”

Per maggiori informazioni su questa dea vedi PEITO

HERMES LOVES : PERSEPHONE

LOCALE: Monte Olympos (Casa degli Dei)

Nonnus, Dionysiaca 5. 562 ff (trans. Rouse) (epica greca C5° A.D.) :
“Tutti gli abitanti di Olympos furono stregati da questa ragazza, rivali nell’amore per la fanciulla da sposare, e offrirono le loro doti per una sposa intatta. Hermes non era ancora andato al letto di Peitho, e offrì il suo bastone come dono per adornare la sua camera.”

Per maggiori informazioni su questa dea vedi PERSEPHONE

HERMES LOVES : L’OREADS

LOCALE: Non specifico

Inno omerico 5 ad Afrodite 256 ff (trans. Evelyn-White) (epica greca dal VII al IV secolo a.C.):
“I Nymphai di montagna dal seno profondo che abitano questa grande e santa montagna. . con loro il Seilenoi e l’Argeiphontes dagli occhi aguzzi si accoppiano nelle profondità di piacevoli grotte.”

Per maggiori informazioni su queste ninfe vedi OREIADES

HERMES LOVRA: IPHTHIME

LOCALE: Doros, Tessaglia (Grecia settentrionale)

Nonnus, Dionysiaca 14. 105 ff (trans. Rouse) (epica greca C5° A.D.) :
“I Satyroi cornuti erano comandati da questi capi . . . Con Pherespondos camminava Lykos l’araldo dalla voce squillante, e Pronomos rinomato per l’intelligenza – tutti figli di Hermes, quando egli aveva unito a sé Iphthime in unione segreta. Lei era la figlia di Doros, lui stesso nato da Zeus e una radice della razza di Hellen, e Doros era l’antenato da cui proveniva il sangue Akhaian della tribù Dorian. A questi tre, Eiraphiotes , affidò la dignità del bastone dell’araldo celeste, il loro padre la fonte della saggezza.”

HERMES LOVES : CARMENTIS

LOCALE : Arkadia (Grecia meridionale)

Pseudo-Hyginus, Fabulae 277 (trans. Grant) (mitografo romano C2° d.C.) :
“I primi inventori . . . Si dice che Mercurio abbia portato le lettere greche in Egitto, e che dall’Egitto Cadmo le abbia portate in Grecia. Cadmo in esilio dall’Arcadia, le portò in Italia, e sua madre Carmenta le cambiò in latino al numero di 15.”

HERMES LOVES : PENELOPEIA & SOSE

Hermes, Eros e Afrodite | Cratere a calice a figure rosse apulo C4° a.C. | Museum of Fine Arts, Boston
Hermes, Eros e Afrodite, Cratere a calice a figure rosse apulo C4° a.C, Museum of Fine Arts Boston

LOCALE : Arcadia (Grecia meridionale)

Inno omerico 19 a Pan (trans. Evelyn-White) (epica greca dal VII al IV secolo a.C.) :
“Hermes . . . venne in Arcadia . . . là dove è il suo luogo sacro come dio di Kyllene. Lì, infatti, pur essendo un dio, era solito occuparsi delle pecore ricciolute al servizio di un uomo mortale, perché lì cadde su di lui e cera un forte desiderio fondente di sposare la figlia riccamente vestita di Dryopos , e lì portò a termine le allegre nozze. E nella casa ella partorì un caro figlio, che fin dalla sua nascita era meraviglioso da vedere, con piedi di capra e due corna – un bambino rumoroso e allegro. Ma quando la nutrice vide la sua faccia rozza e la sua barba folta, ebbe paura, si alzò di scatto e fuggì lasciando il bambino. Allora Hermes, portatore di fortuna, lo ricevette e lo prese in braccio: il dio era molto contento in cuor suo.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca E7. 39 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II sec. d.C.) :
“Alcuni dicono che Penelope fu sedotta da Antinoo, e restituita da Odisseo a suo padre Icario, e che quando raggiunse Mantineia in Arcadia, portò Pan, a Hermes.”

Erodoto, Storie 2. 153. 1 (trans. Godley) (storico greco del V secolo a.C.) :
“Pan è ritenuto il più giovane degli dei . . . e Pan, figlio di Penelope (perché secondo i Greci Penelope ed Hermes erano i genitori di Pan) era circa ottocento anni prima di me, e quindi di una data successiva alla guerra di Troia.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 224 (trans. Grant) (mitografo romano C2° d.C.) :
“I mortali che furono resi immortali . . . Pan, figlio di Mercurio e Penelope.”

Nonnus, Dionysiaca 14. 67 ff (trans. Rouse) (epica greca C5° A.D.) :
“Panes, i figli di Hermes, che divise il suo amore tra due Nymphai; per uno visitò il letto di Sose; per uno visitò il letto di Sose, la profetessa dell’altopiano, e generò un figlio ispirato dalla voce divina della profezia, Agreus, ben esperto nello sport della caccia ammazza-bestie. L’altro era Nomios, che le pecore al pascolo amavano molto, uno che si esercitava nella pipa del pastore, per il quale Hermes cercò il letto di Penelopeia la ninfa di campagna.”

Per maggiori informazioni su queste ninfe vedi PENELOPEIA e SOSE

HERMES AMA: TANAGRA

LOCALE: Argolide (Grecia meridionale) E Boezia (Grecia centrale)

Corinna, Frammento 654 (trans. Campbell, Vol. Greek Lyric IV) (C5° a.C.) :
“Di queste nove figlie . . . Tanagra , fu presa da Hermes.”

Corinna, Frammento 666 :
“Per il tuo bene Hermes ha fatto a pugni contro Ares.”

Per maggiori informazioni su questa ninfa vedi TANAGRA

HERMES LOVES : APEMOSYNE

LOCALE: Rodi (Egeo greco)

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 3. 14 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II sec. d.C.) :
” lasciò Krete con sua sorella Apemosyne e andò in un certo luogo di Rodi. . . Non molto tempo dopo divenne l’assassino di sua sorella. Infatti Hermes si appassionò ad Apemosine; non riuscendo a prenderla mentre scappava da lui (lei era più veloce di Hermes!), gettò lungo la strada delle pelli appena spogliate, sulle quali lei scivolò mentre tornava dalla sorgente. Poi la violentò. Quando lei rivelò a suo fratello quello che era successo, Althaimenes prese la sua storia sul dio come una scusa, e la uccise con un calcio del piede.”

Ermes ama : HERSE

LOCALE : Atene, Attika (Grecia meridionale)

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 3. 180-181 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II sec. d.C.) :
“Kekrops sposò Agraulos, figlia di Aktaios, ed ebbe un figlio Erysikhthon . . e tre figlie, Agraulos, Herse e Pandrosos. . . Herse ed Hermes ebbero Kephalos, per il quale Eos si appassionò e lo rapì. Essi ebbero rapporti sessuali in Siria.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 160 (trans. Grant) (mitografo romano del C2° d.C.) :
“Figli di Mercurio. . . Cefalo da Creusa, figlia di Eretteo.”

Ovidio, Metamorfosi 2. 552 ff (trans. Melville) (epica romana dal C1 a.C. al C1 d.C.) :
“Le tre figlie nubili di Cecrops. . . Pandrosos e Herse . . . e Agraulos.”

Ovido, Metamorfosi 2. 708 e segg. :
“Caducifero si alzava sulle sue ali, e nel suo volo guardava la terra che Minerva ama e i campi di Munychian e i boschetti coltivati del Lyceum. Si dava il caso che quel giorno fosse la festa di Pallade e che le vergini portassero, nel modo abituale, in cesti, coronati di fiori, sulle loro teste i vasi sacri al suo santuario in cima alla collina. Al loro ritorno il dio alato le vide lì, si girò di lato e volteggiò sopra di loro, come un veloce aquilone che vede un sacrificio e, mentre i sacerdoti premono intorno alla vittima, aspetta impaurito, ma non osa andare troppo lontano, e si libra intorno su ali affamate; così Cyllenius sopra la cittadella di Actea ruotava il suo corso travolgente in cerchio dopo cerchio attraverso l’aria. Come Lucifero (la stella del mattino) brilla più brillante di tutte le stelle, o come l’aurea Febe (la Luna) supera Lucifero (la stella del mattino), così Herse camminava tra le sue compagne, più bella di tutte, il gioiello più bello della festa.
Il figlio di Giove, rapito dalla sua bellezza, si accese mentre si librava, come un piombo lanciato da una fionda balearica, che volando brilla per la sua velocità e trova sotto le nuvole un calore non suo. Sterzando, lasciò il cielo e volò sulla terra, e lì si travestì: quanta fiducia nel suo bell’aspetto! Eppure, sebbene la sua fiducia fosse solida, non risparmiò alcuno sforzo; si lisciò i capelli, sistemò la sua veste per appenderla bene, per mostrare tutto il lungo orlo dorato, vide che la sua bacchetta, la bacchetta che brandisce per portare e bandire il sonno, brillava con una lucidatura, e le sue caviglie erano lucenti e i suoi sandali spazzolati e puliti. La casa possedeva in un’ala appartata tre camere, riccamente intarsiate di avorio e tartaruga. La destra era la dimora di Pandrosos, Aglauros a sinistra e Herse nel mezzo.
Aglauros notò per primo l’avvicinarsi di Mercurius e chiese audacemente al dio il suo nome e gli affari. Alla sua domanda il nipote di Atlantide Pleione rispose: “Io sono colui che porta i mandati di suo padre attraverso il cielo. Mio padre è Juppiter in persona. Non inventerò una ragione. Solo, se sarai così buona, stai vicino a tua sorella e accetta di essere la zia di mio figlio. Per il bene di Herse sono qui; favorisci la speranza di un amante!”
Lo guardò con quegli occhi duri che non molto tempo fa avevano spiato il mistero di Minerva dai capelli biondi, e chiese una fortuna d’oro per i suoi servizi, e in attesa del pagamento lo costrinse a lasciare la casa. La dea guerriera volse i suoi occhi arrabbiati sulla ragazza e tirò un sospiro così profondo che il petto e l’egida rabbrividirono. Si ricordò che era stato Aglauros la cui mano profanatrice mise a nudo quel segreto quando il giuramento che aveva fatto fu rotto e lei vide il bambino, il figlio della grande Lemnicola, il bambino che nessuna madre portava; e ora avrebbe trovato il favore del dio e anche di sua sorella, e si sarebbe arricchita con tutto quell’oro che la sua avidità aveva progettato di guadagnare. Per la strada, cercò la lurida e viscida baracca dove abitava Invidia… Tritonia, piena di disgusto, le impose poche parole: “Inietta la tua pestilenza in una delle figlie di Cecrops; di questo ho bisogno; Aglauros è quella giusta”. …
Entrò nella stanza della figlia di Cecrope e fece come le era stato ordinato. Sul petto della ragazza posò la sua mano avvizzita e riempì il suo cuore di rovi spinosi e respirò una piaga malefica nel profondo delle sue ossa e diffuse un flusso di veleno, nero come la pece, nei suoi polmoni. E per evitare che la scelta del dolore si estendesse troppo, pose davanti ai suoi occhi il volto di sua sorella, il suo matrimonio fortunato e il dio così glorioso; e dipinse tutto più grande della vita. Tali pensieri erano un’agonia: Aglauros si struggeva nel dolore privato, affranto tutta la notte, tutto il giorno, nella miseria più totale, deperendo in un lento declino, come ghiaccio rovinato da un sole incostante. La felicità della fortunata Herse covava nel suo cuore come spine verdi su un fuoco che non si infiamma mai e non dà mai un buon calore, ma brucia tristemente. Spesso avrebbe preferito morire piuttosto che vedere tali viste; spesso intendeva, come se fosse un crimine, raccontare la storia al suo severo padre.
Alla fine si sedette fuori dalla porta di sua sorella per impedire l’accesso a Cyllenius. Con parole smielate lui insisteva con le sue preghiere e suppliche. “Basta”, disse lei, “non mi muoverò mai finché non sarai costretto ad andartene!” “Un affare!” gridò il dio e con la sua bacchetta, la sua bacchetta magica, aprì la porta. Ma lei trovò, mentre cercava di alzarsi, un peso insensibile le irrigidiva i muscoli; mentre si sforzava di stare in piedi, le sue ginocchia erano bloccate; un freddo gelido filtrava nelle sue membra, il sangue impallidiva nelle sue vene. E come un male che cresce al di là di ogni cura si insinua in lungo e in largo e ferisce ciò che una volta era bene, così a poco a poco l’inverno della morte oscura entrò nel suo cuore e soffocò il suo respiro e fermò le vie della vita. Non cercò di parlare, né, se ci avesse provato, c’era ancora spazio per le parole. La sua gola, la sua bocca, le sue labbra erano indurite in pietra; e lì, una statua senza vita rimase, né era bianca, ma con i suoi pensieri oscuri macchiati. Tale fu il castigo che Atlantiade morì Aglauros per le sue malvagie parole e volontà. Poi, lasciando Atene, la favolosa terra di Pallade, si diresse verso il cielo su ali battenti.”

HERMES AMA : CHIONE

LOCALE : Monte Parnaso, Focide (Grecia centrale)

Pausania, Descrizione della Grecia 4. 8. 6 (trans. Jones) (diario di viaggio greco C2° d.C.) :
“Autolykos, che viveva sul Monte Parnaso, e si diceva fosse un figlio di Hermes, sebbene il suo vero padre fosse Daidalion.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 200 (trans. Grant) (mitografo romano del C2 d.C.) :
“Si dice che Apollo e Mercurio abbiano dormito la stessa notte con Chione, o, come dicono altri poeti, con Filone, figlia di Dedalione. Da Apollo partorì Filemone, e da Mercurio Autolico. Più tardi parlò troppo altezzosamente contro Diana nella caccia, e così fu uccisa dalle sue frecce. Ma il padre Dedalione, a causa del suo dolore per la sua unica figlia, fu cambiato da Apollo nell’uccello Dedalione, cioè il falco.”

Pseudo-Hyginus, Fabulae 201 :
“Mercurio diede ad Autolico, che generò da Chione, il dono di essere un ladro così abile da non poter essere catturato, rendendolo capace di cambiare qualsiasi cosa rubasse in qualche altra forma.”

Ovidio, Metamorfosi 11. 301 ff (trans. Melville) (epica romana dal C1 a.C. al C1 d.C.) :
” aveva una figlia, Chione, una ragazza più benedetta con la dote della bellezza, i suoi quattordici anni pronti per il matrimonio, e la sua mano era ricercata da innumerevoli pretendenti. Febo, guarda caso, e il figlio di Maia, sulla via del ritorno, l’uno da Delfi, l’altro dalla cresta di Cyllene, entrambi la videro, entrambi colsero il fuoco caldo dell’amore.
Apollo ritardò fino alla notte le sue speranze d’amore; Mercurio non volle aspettare e con la sua bacchetta che calma il sonno la toccò sulle labbra; toccata-tranquilla si stese e subì il suo assalto. La notte cosparse il cielo di stelle; Febo prese le sembianze di una vecchia e ottenne le sue gioie. Il suo grembo compì il suo tempo e al dio dai piedi ad ala nacque un furbo marmocchio, Autolico, abile in ogni genere di trucchi, ben abituato a rendere il nero bianco, il bianco nero, un figlio che conservava l’abilità del padre. A Febo nacque (perché aveva due gemelli) Filamone, famoso sia per il canto che per la lira. Che profitto c’era nell’aver compiaciuto due dèi, nell’aver prodotto due ragazzi, nell’avere un padre valoroso, un nonno splendente?
La gloria non è forse anche una maledizione? Una maledizione per molti! Per lei di sicuro! Ha osato porsi al di sopra di Diana, facendo torto al suo bel viso. La dea, feroce nella sua furia, gridò: “Le mie azioni ti piaceranno di più!” e piegò il suo arco e scoccò la sua freccia, e l’asta trafisse quella lingua che ben lo meritava. Allora quella lingua rimase muta, la parola non riuscì a dire le parole che cercò di dire: il suo sangue e la sua vita se ne andarono.
Tristemente la abbracciai, sentendo nel mio cuore il dolore di suo padre, e diedi a mio fratello parole di conforto, perché lui la amava – parole che sentiva come rocce le onde ruggenti – e piangeva amaramente la perdita di sua figlia. Sì, quando la vide sulla pira, quattro volte gli venne l’impulso di precipitarsi tra le fiamme; quattro volte costretto a tornare indietro, fuggì via in preda alla frenesia; come un bue con il collo piegato e punto dai calabroni, così si precipitò dove non c’era modo. La sua velocità sembrava anche allora più veloce di quanto l’uomo potesse correre, e si credeva che i suoi piedi avessero le ali. Così, fuggendo da tutti noi, con velocità mortale raggiunse la cresta del Parnaso.
Apollo, impietosito, quando Dedalione si gettò da una rupe, lo trasformò in un uccello, e lo tenne su improvvise ali libranti, e gli diede un becco uncinato, diede artigli ricurvi, con un coraggio da vecchio e una forza più che pari alla costituzione del suo corpo. E ora un falco, benigno a uno, sfoga la sua ferocia su ogni uccello e, come nel dolore va, fa in modo che altri si affliggano e condividano le sue pene. “

HERMES LOVES : POLIMELE

LOCALE : Ftiotide (Grecia settentrionale)

Homer, Iliade 16. 181 ss. (trad. Lattimore) (epica greca dell’VIII a.C.) :
“Il prossimo battaglione era guidato dal bellicoso Eudoros, figlio di una fanciulla, nato da una bella ballerina, Polymele, figlia di Phylas; che il forte Hermes Argeiphontes amava, quando la guardava con i suoi occhi tra le ragazze che danzavano nel coro per la clamorosa Artemide dalla conocchia d’oro. Presto il grazioso (akaketa) Hermes salì con lei nella sua camera e giacque segretamente con lei, ed ella gli partorì un figlio, lo splendente Eudoro, un corridore eccezionale e un uomo veloce in battaglia. Ma dopo che Eileithyia dai duri dolori ebbe fatto uscire il bambino alla luce, ed egli guardò lo splendore del sole, il figlio di Aktor, Ekhekles, nella maestà del suo grande potere, la condusse a casa sua, quando ebbe fatto innumerevoli regali per conquistarla, e il vecchio Phylas prese il bambino e lo allevò gentilmente e si prese cura di lui, con affetto come se fosse stato suo figlio.”

HERMES AMA : CROCE

LOCALE: Sconosciuto, forse Lakedaimonia o Eleusi, Attika (Grecia meridionale)

Hermes uccise accidentalmente il suo amante Krokos in una partita a disco, e trasformò il suo corpo nel fiore scarlatto del croco. Il mito è simile a quello di Apollo e Hyakinthos.

La storia non è attualmente citata qui.

Ermes ama : AMPHION

LOCALE: Tebe, Boezia (Grecia centrale)

Filostrato il Vecchio, Immagina 1. 10 (trad. Fairbanks) (retore greco del III sec.) :
“La mia opinione è che Hermes abbia dato ad Anfione questi doni, sia la lira che il cerchietto, perché era sopraffatto dall’amore per lui.”

Per il MITO di Hermes e Anfione vedi Hermes Favour: Anfione

Ermete ama: PERSEO

LOCALE: Seriphos (Egeo greco)

Il riferimento in cui Perseo è descritto come amante di Hermes non è attualmente citato qui.

Per il MITO di Hermes e Perseo vedere Hermes Favour: Perseo

SORGENTI

GRECO

  • Homer, The Iliad – Greek Epic C8th B.C.
  • The Homeric Hymns – Greek Epic C8th – 4th B.C.
  • Greek Lyric IV Corinna, Fragments – Greek Lyric C5th B.C.
  • Erodoto, Storie – Storia greca C5° a.C.
  • Apollodoro, La Biblioteca – Mitografia greca C2° d.C.
  • Diodoro Siculo, La Biblioteca di Storia – Storia greca C1° a.C.
  • Pausania, Descrizione della Grecia – Diario di viaggio greco C2° d.C.
  • Filostrato il Vecchio, Immagina – Retorica greca C3rd A.D.
  • Nonno, Dionysiaca – Epica greca C5th A.D.

ROMANO

  • Hyginus, Fabulae – Mitografia latina C2° A.D.
  • Hyginus, Astronomica – Mitografia latina C2° A.D.
  • Ovidio, Metamorfosi – Epica latina C1° a.C. – C1° d.C.
  • Propertio, Elegie – Elegia latina C1° a.C.
  • Cicerone, De Natura Deorum – Retorica latina C1° a.C.

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia completa delle traduzioni citate in questa pagina.

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