Ginkgo biloba

Che cos’è il ginkgo?

Ginkgo (Ginkgo biloba) è una pianta medicinale dell’Asia le cui foglie sono state usate per oltre 2.000 anni per trattare vari disturbi, soprattutto quelli relativi al cervello e al flusso sanguigno.

Antonio Galán de Mera, professore di botanica all’Università CEU San Pablo di Madrid, descrive le sue caratteristiche più rilevanti: “È un albero con semi nudi (gimnosperma); i suoi primi fossili sono noti dal periodo giurassico (circa 200 milioni di anni fa) e fu descritto da Linneo nel 1771. È originaria del Giappone meridionale e della Cina orientale e sudorientale, ed è coltivata in tutto il mondo per le sue proprietà medicinali, soprattutto le sue foglie, e anche come ornamentale. È più comunemente coltivato per le sue proprietà medicinali negli Stati Uniti (South Carolina), in Europa (Francia sud-occidentale) e in Corea. È una specie dioica, cioè i fusti maschili e femminili sono differenziati, ma la caratteristica più evidente sono le sue foglie a forma di ventaglio. È un albero deciduo.

Proprietà e composti attivi

Il ginkgo è stato tradizionalmente usato, secondo Carmen Rubio, dottore in farmacia e professore di tossicologia all’Università di La Laguna (Tenerife), “per aumentare la vitalità mentale e promuovere il flusso di sangue, specialmente nel sistema nervoso centrale”. Ha anche alcuni effetti sul sistema cardiovascolare e proprietà antiossidanti.

Le sue foglie hanno tre tipi di composti di interesse medico: flavonidi (che sono antiossidanti), ginkgolidi e bilobalidi. Gli ultimi due appartengono al vasto gruppo di composti organici chiamati terpeni.

Forme di consumo

Il ginkgo può essere trovato in compresse, estratti liquidi o gel. Le sue foglie secche sono usate per fare infusioni, che generalmente accompagnano il tè e altre foglie.

Galán de Mera sconsiglia il consumo dei suoi semi a causa del loro potenziale tossico: “Sono stati usati nella medicina tradizionale cinese e nella gastronomia, ma possono causare problemi respiratori e aritmie”.

Benefici attribuiti

Le foglie di ginkgo sono state utilizzate nel corso della storia – soprattutto in Cina – per numerose patologie. Uno dei benefici attribuiti ai suoi principi attivi è la prevenzione e il trattamento del morbo di Alzheimer. Tuttavia, non ci sono prove scientifiche che dimostrino la sua efficacia nella prevenzione e nel trattamento di qualsiasi tipo di demenza. “L’unica indicazione in questo campo autorizzata dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) è per il miglioramento del deterioramento cognitivo legato all’età e della qualità della vita nella demenza”, sottolinea Rubio. È usato in alcuni pazienti con demenza lieve per migliorare i sintomi, ma non è usato per rallentare la progressione della malattia.

Questi sono altri problemi e malattie per i quali le foglie di ginkgo sono state tradizionalmente usate, nonostante il fatto che non ci sia sufficiente supporto medico e scientifico:

  • Ansia.
  • Varie funzioni mentali: migliora la memoria, la velocità del pensiero e l’attenzione, tra gli altri.
  • Problemi di vista in persone con diabete.
  • Sindrome premestruale.
  • Schizofrenia.
  • Disfunzione sessuale.
  • Astenia primaverile.
  • Asma.
  • Dipendenza da cocaina.
  • Pressione alta.
  • Sclerosi multipla.
  • Malattia cardiaca.
  • Dislessia.
  • Fibromialgia.
  • Tumori come quello del colon-retto, dello stomaco, delle ovaie e del pancreas.
  • Emorroidi.
  • Emicrania.
  • Sindrome di Raynaud: un disturbo dei vasi sanguigni.
  • Congiuntivite allergica stagionale.
  • Strokes.
  • Colesterolo alto.
  • Arteriosclerosi.

Indicazioni approvate

In Spagna e in altri paesi, l’estratto di gikgo è commercializzato come farmaco per il trattamento sintomatico dei disturbi della microcircolazione cerebrale (come vertigini, capogiri e tinnito) o dei sintomi associati all’insufficienza circolatoria degli arti (come crampi e freddo alle gambe). Il docente dell’Università di La Laguna raccomanda di assumerlo sempre sotto l’indicazione e la supervisione di un professionista della salute, al fine di garantire che possa fornire un beneficio ed evitare interazioni con altri farmaci.

Effetti collaterali

L’assunzione di ginkgo biloba può causare qualche disagio, soprattutto se viene assunto in eccesso:

  • Disagio gastrointestinale.
  • Mal di testa e vertigini.
  • Constipazione.
  • Reazioni allergiche cutanee.

Contraindicazioni

Ginkgo biloba non è adatto a persone con le seguenti condizioni:

  • Donne in gravidanza o allattamento.
  • Bambini sotto i cinque anni di età.
  • Persone con frequenti emorragie o che assumono farmaci fluidificanti del sangue (anticoagulanti).
  • Persone che hanno subito attacchi epilettici o convulsioni.

Interazioni farmacologiche

L’estratto di ginkgo può interagire con un certo numero di farmaci, compresi i seguenti:

  • Agenti antiaggreganti piastrinici come l’aspirina o l’Adiro (acido acetilsalicilico).
  • Anticoagulanti, come eparina o sintrom (acenocumarolo).
  • Ibuprofene.
  • Alcuni antidepressivi (trazodone).
  • Anticonvulsivanti.

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