Germaine Greer
Germaine Greer, (nata il 29 gennaio 1939 a Melbourne, Victoria, Australia), scrittrice inglese di origine australiana e femminista che ha sostenuto la libertà sessuale delle donne.
Greer ha studiato presso le Università di Melbourne e Sydney prima di prendere un dottorato nel 1967 in letteratura all’Università di Cambridge. Ha recitato in televisione, scritto per riviste e tenuto conferenze all’Università di Warwick fino alla pubblicazione del suo influente primo libro, The Female Eunuch (1970). Il libro postula che la passività nella sessualità femminile è una caratteristica associata ad un castrato, da cui il titolo, ed è un ruolo imposto loro dalla storia e dalle donne stesse. Mai timida della polemica, Greer ha dibattuto l’autore Norman Mailer sul tema della liberazione delle donne nell’aprile 1971 al Town Hall di New York City. Il dibattito fu il soggetto del documentario del 1979 Town Bloody Hall. Greer si trasferì in Italia e continuò a tenere conferenze, ma in seguito ritornò in Inghilterra.
Greer ha scritto altri libri tra cui The Obstacle Race: The Fortunes of Women Painters and Their Work (1979), Sex and Destiny: The Politics of Human Fertility (1984), The Change: Women, Ageing and the Menopause (1991), e Slip-shod Sibyls: Recognition, Rejection, and the Woman Poet (1995). Nel 1999 ha pubblicato The Whole Woman, in cui ha criticato molte delle presunte conquiste del movimento delle donne come tramandate dall’establishment maschile. La sua biografia revisionista di Anne Hathaway, Shakespeare’s Wife (2007), mette in dubbio i precedenti ritratti della Hathaway come poco più di una seduttrice analfabeta con cui Shakespeare ebbe un matrimonio infelice; è stata ben accolta dalla critica. Il libro di memorie White Beech: The Rainforest Years (2013) documenta i suoi sforzi per ripristinare un appezzamento di foresta pluviale che ha acquistato nel 2001.
Negli anni ’90 e nel XXI secolo, la Greer ha consolidato la sua reputazione di essere schietta e inaspettata. Nel 1994 ha esteso un invito aperto ai senzatetto a soggiornare nella sua casa vicino a Cambridge, ma ha ritirato l’offerta dopo che un giornalista si è travestito per entrare. Nel 2003 ha pubblicato il saggio “Whitefella Jump Up”, che sostiene che l’Australia dovrebbe diventare una repubblica aborigena. Nel 2005 è apparsa nel reality show televisivo britannico Celebrity Big Brother, dove ha partecipato a compiti umilianti che molti credevano non si addicessero a una nota studiosa. Nel 2006 e nel 2007, rispettivamente, è stata criticata per aver messo pubblicamente in discussione la fama postuma di Steve Irwin e Diana, principessa del Galles.
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