Geofono

Single End Spread & Split Stread

Royal Rumble

Source Receivers single fold-3 Fold

La maggior parte dei geofoni sono utilizzati in sismologia a riflessione per registrare le onde di energia riflesse dalla geologia del sottosuolo. In questo caso l’interesse primario è il movimento verticale della superficie terrestre. Tuttavia, non tutte le onde viaggiano verso l’alto. Una forte onda trasmessa orizzontalmente, conosciuta come ground-roll, genera anche un movimento verticale che può cancellare i segnali verticali più deboli. Usando array di grandi dimensioni sintonizzati sulla lunghezza d’onda del ground-roll, i segnali di rumore dominanti possono essere attenuati e i segnali di dati più deboli rafforzati.

I geofoni analogici sono dispositivi molto sensibili che possono rispondere a tremori molto lontani. Questi piccoli segnali possono essere annegati da segnali più grandi provenienti da fonti locali. È però possibile recuperare i piccoli segnali causati da eventi grandi ma distanti correlando i segnali di diversi geofoni distribuiti in un array. I segnali che sono registrati solo in uno o pochi geofoni possono essere attribuiti a eventi locali indesiderati e quindi scartati. Si può presumere che piccoli segnali che si registrano uniformemente in tutti i geofoni di un array possono essere attribuiti a un evento distante e quindi significativo.

La sensibilità dei geofoni passivi è tipicamente di 30 volt per (metro al secondo), quindi non sono in generale un sostituto dei sismometri a banda larga.

Inversamente, alcune applicazioni dei geofoni sono interessate solo a eventi molto locali. Un esempio degno di nota è l’applicazione di sensori di terra remoti (RGS) incorporati in sistemi di sensori di terra non presidiati (UGS). In tale applicazione c’è un’area di interesse che quando è penetrata un operatore del sistema deve essere informato, forse da un allarme che potrebbe essere accompagnato da dati fotografici di supporto.

Una rete di geofoni è stata utilizzata sulla superficie lunare.

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