FTO: il primo gene che contribuisce alle forme comuni di obesità umana

La genome-wide association, l’ultima strategia di ricerca dei geni, ha portato al primo grande successo nel campo della genetica dell’obesità con la scoperta di FTO (fat mass and obesity associated gene) come gene di suscettibilità all’obesità. Un cluster di varianti nel primo introne di FTO ha mostrato un’associazione forte e altamente significativa con tratti legati all’obesità in tre studi di associazione genome-wide indipendenti, una scoperta che è stata replicata in diversi altri studi tra cui adulti e bambini di origine europea. Gli omozigoti per l’allele di rischio pesano in media 3-4 kg in più e hanno un rischio di obesità aumentato di 1,67 volte rispetto a coloro che non hanno ereditato un allele di rischio. Siamo ancora in una fase iniziale nella nostra comprensione dei percorsi attraverso i quali FTO conferisce un aumento del rischio di obesità. Gli studi negli esseri umani e nei roditori hanno suggerito un ruolo centrale per FTO attraverso la regolazione dell’assunzione di cibo, mentre altri hanno proposto un ruolo periferico attraverso un effetto sull’attività lipolitica nel tessuto adiposo. Non c’è dubbio che molti altri loci di suscettibilità all’obesità devono ancora essere scoperti. I progressi su questo fronte richiederanno quindi grandi sforzi di collaborazione e la messa in comune di serie di dati compatibili. Siamo pronti a imparare molto sull’architettura genetica dell’obesità umana nei prossimi anni. Le aspettative sono alte, ma rimangono molte sfide. Tra queste ultime, tradurre i nuovi progressi in linee guida utili per la prevenzione e il trattamento dell’obesità sarà la più impegnativa.

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