Enrico VIII, re d’Inghilterra (1491-1547)
E Enrico VIII era il secondo figlio di Enrico VII. Quando suo fratello maggiore Artù morì nel 1502, divenne l’erede al trono, al quale salì alla morte del padre nel 1509. Il suo matrimonio con la vedova del fratello, Caterina d’Aragona, non riuscì a produrre un erede maschio ed Enrico chiese il divorzio. Il rifiuto del Papa portò alla rottura con Roma e all’istituzione della Chiesa d’Inghilterra. Enrico si sposò altre cinque volte, e i suoi figli gli succedettero a turno come Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I.
La corte di Enrico era splendida. Il giovane re salì al trono per governare un’Inghilterra prospera. Egli intraprese molti lavori di costruzione, creando il Palazzo di San Giacomo e il Palazzo di Nonsuch e si appropriò anche dei palazzi del cardinale Wolsey, a Whitehall e Hampton Court, ampliandoli. Oltre a questo ereditò Greenwich, Richmond e il castello di Windsor. Tutti questi palazzi, e altre residenze, furono sontuosamente arredati con arazzi e piatti d’argento e d’oro. Poco più di 100 arazzi sopravvivono di questo periodo nella Collezione Reale, anche se al momento della sua morte Enrico ne possedeva 2450. Tra i più grandi di questi c’era un set che raffigurava la storia di Abramo, probabilmente commissionato per la Grande Sala di Hampton Court e un set tessuto da un disegno per Papa Leone X che raffigurava dei ed eroi classici.
Enrico ha sempre avuto un occhio alle sue controparti europee, in particolare Francesco I di Francia la cui magnifica corte Enrico voleva emulare. Egli patrocinò molti artisti europei che portarono la loro conoscenza dell’Italia e della Francia in Inghilterra. La cultura visiva della corte inglese sarebbe stata magnifica, ma i tornei e le feste tanto amati da Enrico, e progettati dagli artisti di corte, erano ospitati in strutture temporanee. Anche lo straordinario Campo del panno d’oro è registrato solo in un singolo dipinto. Molto poco della decorazione interna di questo periodo sopravvive, ma tutti i resoconti suggeriscono i gusti cosmopoliti del re.
I dipinti costituivano una parte meno significativa della decorazione dei palazzi, ma ritratti e immagini dei membri della famiglia erano una parte intrinseca della vita reale (come in questo esempio). All’inizio del suo regno Enrico commissionò allo scultore italiano Pietro Torrigiano le effigi per le tombe dei suoi genitori e della nonna (Lady Margaret Beaufort) nell’Abbazia di Westminster. Lucas Horenbout dipinse miniature e Hans Holbein il Giovane fece disegni e dipinti. L’immagine di Enrico fu definita da Holbein, anche se ancora una volta l’esempio più significativo di questo, il Murale di Whitehall, fu distrutto in un incendio nel 1698 ed è conosciuto solo attraverso una copia.
Le armature e le armi sono alcuni dei più grandi tesori di Enrico nelle Armerie Reali e nella Royal Collection oggi (come questa splendida guarnitura dell’armatura). Enrico commissionò costruttori austriaci, italiani, spagnoli, tedeschi e olandesi, in patria e all’estero, e l’esposizione di armature e armi contribuì notevolmente allo splendore visivo del suo regno.
Regnò: 1509-47
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