Dusty Payne

Uno dei freesurfisti più divertenti e popolari del mondo, Dusty Payne è stato in prima linea nel pantheon del surf progressivo fin dalla sua sezione che ha fatto esplodere la mente nel flick del 2009 che ha definito l’era, Modern Collective. Due anni dopo, Dusty ha rubato la scena nell’attesissimo seguito di Kai Neville, Lost Atlas, riuscendo comunque a mettersi alla prova contro i migliori del mondo nella WCT. Da allora, però, le sfide per l’hawaiano sono state tante: dalle caviglie distrutte ai legamenti del ginocchio strappati, è stato messo alla prova come pochi altri surfisti per quanto riguarda la sua capacità mentale e fisica di superare gli infortuni. Dopo aver vinto il Reef Hawaiian Pro a Halewia nel 2014 per riqualificarsi per il Dream Tour e finire secondo a Julian Wilson per la Triple Crown, Dusty ha annunciato il suo ritorno alla forma in modo tipicamente drammatico.

Grazie alla sua dedizione alla riabilitazione e all’eventuale lavoro di forza in corso, il suo nuovo solido fisico combinato con una perfetta selezione della tavola ha permesso a Dusty di mostrare un rail game ancora più impressionante che mai: “Sono stato molto seduto sul divano negli ultimi anni, quindi ero davvero motivato a surfare. Sono uscito, mi sono divertito e l’ho fatto con un sorriso. Ho iniziato con un 6’10” nel grande giorno, poi sono sceso a un 6’8″ e poi a un 6’3″. Poi ho usato un 6’1″ in finale (un 6’1″ x 18 3/4″ x 2 3/8″ x 27.9L Forget Me Not arrotondato con carbonio XCF). Grazie a Dio, perché sono quasi uscito con una 5’11”. Se l’avessi fatto, non c’è modo in cui avrei potuto surfare come ho fatto su quelle onde.”

Dopo un’altra sezione standout nell’opus Psychic Migrations di Volcom del 2015, Dusty ha continuato a mescolare il suo marchio di free surfing elettrico con concorsi in tutto il mondo, con un altro ritorno dall’infortunio alla fine del 2017 culminato in una vittoria alle prove Pipeline Invitational per una partenza nel Pipe Masters. Tuttavia, all’inizio del 2018, un incidente a Backdoor ha quasi messo fine alla sua vita. Un cranio rotto, una mascella e numerose altre lesioni sono arrivate a pochi millimetri dall’essere fatali, ma con sforzi incredibili da parte di altri surfisti, bagnini, personale medico di tutte le Hawaii e Dusty stesso, solo 9 mesi dopo era di nuovo in acqua. Ora, Dusty si dirige verso il 2019 con molte cose all’orizzonte – e un senso di gratitudine come non mai per essere ancora qui, a fare ciò che ama. Che si tratti di altre imprese di freesurf da filmare per un’altra ridicola parte di film, o di un jolly nella prossima tappa del WSL Dream Tour, staremo tutti a guardare.

    Career Highlights:

  • 2015 – Protagonista in Psychic Migrations di Volcom
  • 2014 – 1°, Reef Hawaiian Pro (QS)
  • 2013 – 1°, Margaret River Drug Aware Pro (QS)
  • 2011 – Protagonista in Lost Atlas
  • 2009 – Protagonista in Modern Collective

Sponsor:
Volcom clothing, Nike footwear, Electric eyewear, Monster energy, Nixon watches, Creatures of Leisure accessories, Vertra sunscreen e Kinetik Racing fin company

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