Depression Quest

Depression Quest ha ricevuto recensioni per lo più positive da parte della critica, che generalmente lo ha visto come non destinato all’intrattenimento ma all’educazione. Jessica Vasquez, scrivendo per Game Revolution, ha elogiato il ritratto del gioco di come i malati sono colpiti dalla depressione, e ha espresso ottimismo nel suo potenziale di educare le persone sulla depressione. Scrivendo per Gizmag, Adam Williams ha definito l’esperienza di Depression Quest “oscura e avvincente”. Ha aggiunto che non ha trovato il gioco divertente da giocare, e che “non è certamente Super Mario Brothers, ma questo è probabilmente il punto”. Tim Biggs, scrivendo per il Sydney Morning Herald, ha anche sottolineato la mancanza di divertimento nel gioco, e ha continuato a dire che il gioco era “una prova e, a volte, un’esperienza noiosa da attraversare”. Tuttavia, ha lodato l’esecuzione del gioco, e ha riconosciuto la sua importanza come strumento per aumentare la consapevolezza della depressione e per aiutare chi ne soffre.

Scrivendo su Ars Technica, Kyle Orland ha definito Depression Quest “una delle visioni più avvincenti ed educative sull’argomento”. Adam Smith, in Rock, Paper, Shotgun, ha scritto che Depression Quest era “‘gioco’ come comunicazione, conforto e strumento di comprensione”. In Giant Bomb, Patrick Klepek ha elogiato la scrittura di Depression Quest, e ha detto che “alla fine, era in grado di dire capito la depressione un po’ meglio”. Avverte anche i giocatori di non aspettarsi che il gioco sia piacevole, dicendo: “Giocare a Depression Quest non è ‘divertente’, come guardare Schindler’s List non è ‘piacevole’. Sono importanti per ragioni diverse, e va bene se esistono per il piccolo pubblico che li apprezzerà così come sono”. Il designer di Depression Quest, Quinn, ha anche diretto un articolo di Playboy che presentava diversi videogiochi che trattavano direttamente l’esperienza soggettiva della depressione, in cui si notava “Sono molto interessato ai giochi che non sono lì per far sentire il giocatore eccezionale.”

Quinn ha affrontato molestie in risposta a Depression Quest dall’uscita iniziale del gioco. Questo si è intensificato con l’ulteriore pubblicità che il gioco ha ricevuto su Steam. Quinn ha inizialmente ritirato il gioco dal servizio Greenlight di Steam, dopo aver ricevuto una dettagliata minaccia di stupro per posta al loro indirizzo di casa. Quando hanno riportato Depression Quest su Greenlight, Quinn ha iniziato a ricevere telefonate minatorie. A metà agosto 2014, poco dopo il rilascio ufficiale del gioco su Steam, un ex fidanzato di Quinn ha scritto un lungo e negativo post sul blog sulla loro relazione. Il post sosteneva che Quinn aveva avuto una relazione con Nathan Grayson, un giornalista di videogiochi per Kotaku. Gli oppositori di Quinn sostenevano che Grayson aveva dato a Depression Quest una recensione positiva come risultato di questa relazione. Le indagini hanno dimostrato che questo è falso: Grayson non aveva mai recensito Depression Quest. Queste false accuse contro Quinn hanno scatenato quella che sarebbe poi stata conosciuta come la controversia Gamergate. Quinn è stata sottoposta a molestie su larga scala, la pagina del profilo del gioco è stata inondata da ciò che il New Yorker ha descritto come “recensioni di utenti arrabbiati”, e le recensioni del gioco sono state temporaneamente disabilitate. Il Daily Dot ha riferito che il forum dei videogiochi di 4chan ha bombardato la pagina Metacritic del gioco con recensioni negative.

Leave a Reply