Come definiamo la mascolinità?

Martin Seager e John Barry sembrano impiegare un argomento tradizionale ‘non tutti gli uomini’ nella loro risposta (numero di giugno) alla lettera di Carol Murphy sull’omicidio-suicidio nel numero di aprile. Questo sembra non scientifico. Il fatto che il tasso base di omicidi-suicidi perpetrati da uomini sia basso, non è sufficiente per dire che il condizionamento del genere maschile non ha nulla a che fare con esso.

Il tasso è molto più alto del tasso di omicidio-suicidio perpetrato dalle donne, che è vicino allo zero. Quindi, la differenza tra il condizionamento maschile e femminile (o la genetica, ma questo mi sembra improbabile) deve essere un fattore chiave nei diversi tassi di omicidi-suicidi di uomini emotivamente danneggiati rispetto alle donne emotivamente danneggiate.

Forse c’è una questione di definizione della mascolinità in questi dibattiti. Seager e Barry sono entusiasti di parlare di protettività contro distruttività. Io suggerirei che queste sono due sfaccettature dello stereotipo maschile. Non è un pregiudizio parlare di entrambi.

Susan King, CPsychol, AFBPsS
Nottingham

Sono stata sorpresa dalla posizione complimentosa e conservatrice che la Sezione di Psicologia Maschile sembra tenere come espressa nella lettera di Martin Seager e John Barry – ‘Atti tossici, non mascolinità tossica’.

Mentre sono d’accordo che gli uomini possono essere facilmente stigmatizzati come persone pericolose, sono preoccupato dalla loro descrizione della mascolinità. Definire la mascolinità in termini di “offrire protezione a donne, bambini, famiglie e comunità” è molto limitato. Trascura il fatto che molte donne si fanno avanti per proteggere gli altri – uomini, donne e bambini in ruoli retribuiti e non retribuiti. Inoltre, vedere le donne come persone che hanno bisogno principalmente della protezione degli uomini porta alla disuguaglianza tra i generi e all’oppressione delle donne, come ho sperimentato quando lavoravo in Afghanistan.

Invece di contrapporre gli atti “distruttivi” di pochi, con gli atti “protettivi” di molti uomini, gli autori potrebbero sostenere gli atti “costruttivi” di collaborazione degli uomini. Come donna, voglio che gli uomini lavorino con me, da pari a pari, per rendere il mondo un posto migliore insieme. In alcune occasioni possono proteggermi, come spero che io protegga loro, ma non facciamo della ‘protezione’ un aspetto che definisce la mascolinità. Cambiamo la narrazione dagli atti distruttivi / protettivi alle cose costruttive che possiamo fare insieme. Andando avanti, la Sezione di Psicologia Maschile può sfidare i pregiudizi e i bias contro gli uomini, senza ricorrere (per quanto involontariamente) a svantaggiare le donne?

Faith Newton
Terapeuta occupazionale in ambito scolastico
Gloucester

Leave a Reply