Carta senza alberi
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Tree-free paper o tree-free newsprint ha descritto un’alternativa alla carta di pasta di legno per la sua composizione di materie prime. Si sostiene che sia più ecologica considerando l’intero ciclo di vita del prodotto.
Le fonti di fibra per la carta senza alberi includono:
- residui agricoli (per esempio bagassa di canna da zucchero, bucce e paglia)
- colture di fibre e piante selvatiche, come bambù, kenaf, canapa, iuta e lino
- scarti tessili e cordami
Le fonti non-fibre includono:
- carbonato di calcio legato da una resina non tossica di polietilene ad alta densità
La produzione della carta è altamente competitiva, con margini storicamente stretti e piccoli profitti operativi. Di conseguenza, le materie prime usate per fare la carta devono essere molto convenienti, usando risorse rinnovabili economiche e scalabili, insieme a modi relativamente poco costosi per consegnare grandi quantità al mercato. Fino a poco tempo fa, la coltivazione commerciale degli alberi è stata modellata per tenere conto di questi stretti margini operativi e delle limitazioni dei costi di fornitura. Praticamente tutta la carta, tuttavia, richiede il taglio massiccio, il reimpianto e il ritaglio di ampie fasce di foresta. Queste limitazioni hanno reso la pasta di legno coltivata in azienda la materia prima scalabile di scelta dell’industria cartaria.
La risposta dell’industria cartaria alla carta “senza alberi” si è concentrata sulla “carta di scarto riciclata” come alternativa senza alberi, anche se la stragrande maggioranza della “carta di scarto riciclata” ha originariamente iniziato il suo ciclo di vita dalla pasta di legno coltivata da alberi.
I residui agricoli densi di fibre sono stati conosciuti per anni come sostituti della pasta. La tecnologia di produzione commerciale a basso costo, unita all’abbondanza di risorse limitate e al trasporto a basso costo verso i mercati commerciali, ha creato una barriera, relegando virtualmente la vera carta “senza alberi” dallo sviluppo di qualcosa di più di piccole nicchie di mercato con attori di nicchia ancora più piccoli. Inoltre, le erbe e le piante annuali hanno spesso un alto contenuto di silice. La silice è problematica in quanto consuma prodotti chimici di spappolamento e produce cenere volante quando viene bruciata.
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