Bill Mack (1929-2020), DJ “Midnight Cowboy” della musica country

Bill Mack era un cantautore e disc jockey noto per il suo “Midnight Cowboy Trucking Show”, popolare tra i fan della musica country e i camionisti a lungo raggio di tutta la nazione.

• Morto: 31 luglio 2020 (Chi altro è morto il 31 luglio?)
• Dettagli della morte: Morto a Irving, Texas di COVID-19 all’età di 91 anni.
• Ti invitiamo a condividere le condoglianze per Bill Mack nel nostro Libro degli Ospiti.

Il cowboy di mezzanotte

Mack ha iniziato a lavorare come DJ nel turno di notte alla WBAP-AM di Fort Worth nel 1969, suonando i preferiti della musica country e intervistando le star nel suo show. Essendo una stazione a canale libero – che non condivideva la sua frequenza con altre stazioni – WBAP poteva essere ascoltata in lungo e in largo per circa metà del paese. Lo show di Mack divenne uno dei preferiti dai camionisti, che potevano continuare a sentirlo per centinaia di miglia mentre guidavano durante la notte. Fu un ascoltatore che lo soprannominò “Midnight Cowboy”, e questo divenne il nome del suo show. Una volta chiamato “The Country Roads Show”, fu poi “U.S. 1 Trucking Show” e “Midnight Cowboy Trucking Show”. Negli anni successivi, Mack passò alla XM Satellite Radio, diventando una star del suo canale Open Road.

Cantautore

Oltre alla sua carriera di DJ, Mack fu anche un cantante e cantautore. La sua canzone più conosciuta fu “Blue”, che scrisse e registrò nel 1958. Mack offrì la canzone a Patsy Cline (1932 – 1963) poco prima della sua morte, sperando che la superstar potesse farne un successo, ma lei morì prima di avere la possibilità di registrarla. La canzone ebbe poi la possibilità di brillare quando la tredicenne LeAnn Rimes la registrò nel 1996. La sua versione divenne multi-platino e fece guadagnare a Mack un Grammy Award per la miglior canzone country.

Mack sulla popolarità del suo show

“Mi stanco ma ogni tanto mi faccio una bella risata. C’era questo tizio di Fort Worth circa quattro anni fa che era fuori a bere il sabato sera e si è schiantato contro una macchina parcheggiata. La polizia lo trascinò in centro. Disse che aveva diritto a una telefonata e i poliziotti dissero di sì. Mi ha chiamato e ha richiesto ‘A Boy Named Sue’. I poliziotti richiamarono e stavano ridendo”. -da un’intervista del 1975 a Texas Monthly

Tributi a Bill Mack

Cronaca completa: The New York Times